intervista moiola conti

Intervista a Roberto Moiola e Carlo Alberto Conti: l’approccio alla fotografia di paesaggio

Le fortune del Fotografo Paesaggista sono alterne: a volte la sorte ci sorride, in altri casi ci volta le spalle. Un’uscita fotografica è spesso una lotteria dove speriamo sempre di estrarre il tramonto fortunato e portare a casa lo scatto che da senso a tutto il viaggio. Eppure, possiamo davvero ridurre il nostro lavoro o la nostra passione ad una mera questione di fortuna? Potrà mai il caso prevalere sulla bravura di un fotografo?
A volte è proprio così, ma senza affinare tanti altri aspetti che ruotano intorno alla fotografia sarà difficile ottenere risultati costanti e portare avanti il proprio progetto fotografico con coerenza.
Oltre alla fortuna ci sono molti altri aspetti determinanti come la costanza, gli investimenti, lo studio, la strategia, la tecnica, l’arte, le idee e molto altro ancora.
L’istante chiave dello scatto va infatti considerato come un tassello tra le tante attività e skills che deve possedere un fotografo preparato: pianificazione, allenamento, editing, aspetto commerciale, social sharing e così via. Sono tutti aspetti essenziali per emergere dal mercato fotografico e dare visibilità al proprio lavoro (o hobby).
In questo articolo vedremo come la pensano due fotografi di NiSi Italia in merito alla fotografia di paesaggio, Roberto Moiola e Carlo Alberto Conti.

Entrambi risponderanno alle stesse domande e l’articolo sarà accompagnato da alcune fotografie che hanno realizzato durante un’uscita comune. Le foto saranno accoppiate mostrando circa lo stesso soggetto, così da vedere come i due fotografi hanno interpretato la scena.

Roberto Moiola

Carlo Alberto Conti

Qual’è il motivo che ti spinge a scegliere la meta della tua prossima uscita fotografica?

Roberto Moiola

Diciamo che la scintilla solitamente scatta dopo aver notato qualche immagine accattivante in giro per il web. Faccio però in modo di far coincidere la mia voglia di visitare un luogo con l’effettiva richiesta commerciale che questo può avere sul mercato, essendo buona parte del mio lavoro legato alle pubblicazioni e quindi alla concessione di licenze sulle mie immagini. Se un luogo in cui sto per andare non è abbastanza famoso da essere richiesto sul mercato cerco di concentrarmi sulla creazione di immagini che possono essere considerate generiche e quindi maggiormente appetibili.

Carlo Alberto Conti

Collaboro stabilmente con agenzie fotografiche, per cui sono sempre alla ricerca di nuove location in cui scattare, prediligendo mete di cui non ho materiale. Spesso viaggio con moglie e figli e nonostante ciò, riesco a far combaciare le esigenze familiari con quelle fotografiche. Come nel caso della scorsa estate. Saltati svariati viaggi all’estero a causa delle problematiche che tutti conosciamo, assieme all’amico Roberto, abbiamo pianificato un family-tour in giro per la nostra penisola, a bordo di un pulmino. E siamo riusciti nel nostro intento: passare una splendida vacanza con famiglia ed amici, nonché portare a casa un ottimo portfolio di location italiane. Far coincidere fotografia e famiglia è una delle sfide più grandi.

Roberto Moiola
Carlo Alberto Conti

Quanto è importante la pianificazione in luoghi per te nuovi o poco abituali?

Roberto Moiola

Pianificare è uno dei quattro aspetti che considero più importanti nel mio lavoro, insieme all’istante vero e proprio dello scatto, alla post produzione ed al lato commerciale. In questi anni abbiamo visto un susseguirsi di miglioramenti in software e app che ci hanno permesso con poco sforzo di andare a prevedere certe situazioni o comunque ad anticipare sullo schermo quella che potrebbe essere un’inquadratura o un istante di luce che potremmo trovare una volta sul campo. In primis preferisco utilizzare Google Earth e Photo Pills.

Carlo Alberto Conti

La pianificazione è assolutamente fondamentale quando si vuole affrontare uscite come questa in Svizzera. Innanzitutto occorre controllare il meteo, anche a ridosso della partenza, in quanto in montagna le condizioni cambiano rapidamente, soprattutto in estate quando un semplice temporale può creare molti problemi. Successivamente, controllo gli orari di alba/tramonto e durante la stagione, la posizione del nucleo della Via Lattea. Molte app offrono la possibilità di conoscere approfonditamente una location di scatto anche senza esserci mai stati! Ad esempio, grazie a Google Earth ho notato la presenza a valle del lago di una piccola cascata, poco o per nulla fotografata. Con un po’ di studio a tavolino del territorio, ho potuto pianificare lo scatto, portando a casa una foto originale!

Roberto Moiola
Carlo Alberto Conti

Solitamente ti dedichi allo scatto perfetto oppure preferisci la quantità?

Roberto Moiola

Nel caso di questa uscita al Bachalpsee l’idea era quella di fotografare molto e il più vario possibile, avendo a disposizione diversi soggetti e momenti della giornata: laghi, montagne, stelle, tenda, fiori, bikers.. In molti altri casi invece mi muovo con già in mente lo scatto che mi interessa e dedico totalmente a quello. Devo dire che si finisce sempre, anche in quest’ultimo caso, per scattare qualcosa in più e questo forse avviene grazie alla facile fruibilità della tecnologia digitale.

Carlo Alberto Conti

Dipende molto dalla location di scatto. Ad esempio, quando scatto alle Cinque Terre, vicino a casa, cerco sempre condizioni di luce particolari, per cui le sessioni sono mirate ad ottenere lo scatto perfetto. Al contrario, quando mi trovo a scattare in una nuova location, cerco di portare a casa tante immagini, possibilmente tutte di qualità.

Roberto Moiola
Carlo Alberto Conti

Sappiamo che entrambi siete muniti di drone: ipotizziamo vi troviate di fronte a una situazione speciale sapendo che la luce finirà presto. Preferite dedicarvi completamente alla fotocamera oppure sfruttate anche il drone?

Roberto Moiola

Nulla sarà tanto romantico come una fotografia con la fotocamera, magari condita con l’utilizzo dei filtri per una lunga esposizione. Certo, devo ammettere che i tempi stanno cambiando e spesso mi trovo a prediligere il drone. Il motivo è semplice: dall’alto puoi proporre inquadrature nuove e spesso quando torno nello stesso posto l’istinto mi porta a provare qualcosa di diverso.

Carlo Alberto Conti

Caspita, bella domanda! Innanzitutto, premetto che mi è capitato più volte di avere il drone in aria e la reflex sul cavalletto, trovandomi quindi a scattare con entrambi. Ma questo succede quando mi trovo dinnanzi situazioni di luce molto particolari. In questi casi, utilizzo sulla fotocamera un filtro ND da 10 stop e lancio una lunga esposizione, in modo da potermi dedicare alle foto aeree con più tranquillità. Per rispondere alla domanda, però, ammetto di preferire la fotocamera in abbinamento ad un bel set di filtri a lastra.

Di notte preferisci la via lattea, uno star trail o altro tipo di foto notturne?

Roberto Moiola

Solitamente preferisco lo star trail alla via lattea, forse perché se ne è abusato fin troppo ed in maniera spesso ripetitiva o banale. Ma, personalmente, preferisco realizzare qualche scatto che racconta la presenza umana nella notte, quindi una persona con la torcia fuori dalla tenda piuttosto che il momento in cui mi appresto a cucinare la mia cena sotto il cielo stellato. Sono fotografie vive e mai facili, la gestione dell’esposizione cambia ogni volta ed il tutto è davvero avvincente. Oltretutto non sono scatti assolutamente scontati quindi in gioco c’è anche la possibilità di gettare il tuo tempo, fattore che potrebbe essere ogni volta di stimolo alla curiosità del fotografo artista.

Carlo Alberto Conti

Qui rientra in campo la pianificazione, perché è fondamentale anche nella fotografia notturna! In ogni uscita cerco di ottenere il massimo, per cui, a seconda del periodo dell’anno, conosco il momento in cui il nucleo della Via Lattea potrà essere visibile in un determinato punto. Do prelazione alla Milkyway in quanto, oltre a interessarmi più il genere di immagine finale, offre un lasso di tempo di scatto limitato e necessita spesso di un processo di avvicinamento allo stato molto più lungo e laborioso.

Roberto Moiola
Carlo Alberto Conti

In queste avventure, cerchi di limitare l’attrezzatura al seguito o preferisci sempre avere tutto a disposizione?

Roberto Moiola

Negli anni ho cercato sempre di raggiungere livelli di peso sempre inferiori. Ogni anno il mercato propone materiali più leggeri, dai vestiti alle tende, cerco quindi di limitare quel genere di peso per non dover diminuire troppo l’attrezzatura fotografica. Ma anche in questo caso, il passaggio a mirrorless, ho potuto alleggerire il tutto, dalla fotocamera alle lenti, dal cavalletto allo zaino. Due lenti normalmente bastano ed è spesso il grandangolo a farla da padrone.

Carlo Alberto Conti

Generalmente cerco sempre di bilanciare bene l’attrezzatura, in quanto non nascondo, che con la mia mole faccio parecchia fatica durante le avventure in montagna. Cerco però di essere coperto con tutte le focali, dal grandangolo (15-35 mm) al tele (100-400 mm) in modo che possa essere pronto a tutte le situazioni. Irrinunciabile il cavalletto, filtri a lastra, drone, torcia, batterie, tools multiuso e piccoli accessori. Nelle uscite di più giorni poi, occorre far maggiore attenzione alla preparazione dello zaino, in quanto oltre all’attrezzatura fotografica occorre anche il necessario per il campeggio. E suddividersi quest’ultima con i compagni d’avventura è ovviamente fondamentale.

Conclusione

Come abbiamo potuto vedere, due diversi modi di pensare e agire possono portare un fotografo a raccogliere risultati ben diversi, ma sempre interessanti e ricchi di spunti. Come Roberto e Carlo, anche noi vi invitiamo a scoprire il vostro lato artistico e non fare troppo conto sui preset (sia mentali sia di Lightroom!).

Roberto Moiola
Carlo Alberto Conti

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